Guglielmo IV
(1567 - 1592)
Amico e compagno di studi di Tycho Brahe e parente di un protettore e mecenate di Keplero. Nell'
Oratio valedictoria Bruno lo ricorda come «grande, famosissimo uomo», perché non solo «favorì, istaurò e promosse» scienze nuove, ma «rintracciò altresì la verità che, coltivata nei tempi più remoti da' Caldei e da' Pitagorici, era da secoli spenta e seppellita«; giudicava «con gli occhi propri più che con quelli del senso e della mente altrui, era pratico della retrograda astronomia fondata sulle dottrine predominanti di Aristotele e Tolomeo, senza però ammetterla ciecamente, perchè non era contrario a' migliori e più arditi principii della fisica; e lo provò con osservazioni che, ripetute da altri, si diffondevano e, spesso confermate, erano accolte».