la vita di giordano bruno
filino

Jacopo Corbinelli

(1535 - 1590?)

Nasce a Firenze nel 1535, in una famiglia di ascendenza nobiliare e molto attiva nel corso del ‘400 sia nel commercio che nell’impegno culturale umanistico. Frequenta lo Studio pisano, dove si laurea in utroque iure nel 1558. Annoverato fra i sospetti di connivenza con la recente congiura antimedicea del 1559, si avvia, “sotto pena e bando del corpo”, a una vita di esilio, che lo porterà da Padova a Roma, da Lione a Parigi, nell’affannosa ricerca di un impegno dignitoso e garantito che lo liberi, una volta per tutte, dalla precarietà e dal bisogno. Trova infine protezione e favore presso Caterina de’ Medici, che lo include nel ruolo dei servitori di Enrico III, con il ruolo di lettore.
Studioso e filologo raffinato, collezionista appassionato e cultore di libri, Corbinelli si fa attivo propagandista della letteratura italiana in Francia, attraverso una sapiente attività di editore e postillatore di testi, in perfetta sintonia con l’ondata italianizzante promossa da Caterina e amplificata dal folto nucleo toscano che la circonda. A Parigi pubblica, fra le altre cose, il Corbaccio di Boccaccio (1569) e una selezione dei Ricordi di Guicciardini (1576); importantissima è la sua edizione del De vulgari eloquentia (1577). Cortigiano dotto e consigliere ascoltato di Enrico III, è fra quanti assecondano e suggeriscono la linea politica che sempre più contrappone il sovrano al cattolicesimo oltranzista dei guisardi. Muore intorno al 1590.



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