Antoine De la Faye
Viene dipinto dagli storici come uomo di enorme ambizione, e in effetti riuscì a cumulare una notevole serie di cariche prestigiose all'interno delle istituzioni scolastiche e cittadine. Nel 1575 viene nominato “principale” del Collegio, con il compito di «vigilare i reggenti, correggere, sia pure con le verghe, i giovinetti che male attendessero alla scuola e alle prediche»; l'anno successivo assume temporaneamente la cattedra di filosofia, di cui acconsentirà a diventare titolare nel 1578, ma dopo due anni cede l'incarico per essere libero di ottenere ruoli più in vista; sempre nel 1580 otterrà la carica di pastore della città e di rettore dell'Accademia; nel 1600 sarà “primario professore di teologia” e, infine, dal 1605, “principale ministro di Ginevra”, nel posto che era stato di
Calvino e di
Bèze. Nonostante non brillasse per moralità e capacità didattiche nulla o quasi poterono gli avversari e gli scontenti contro di lui, che godeva dell'ampia protezione del Bèze.