Trattati sulla Sphaera

Da tema antico a opera fortunata

La sfera costituiva un argomento il cui studio risaliva ai tempi più antichi: da Bione a Ipparco di Nicea, da Nigidio Figulo a Proclo, da Roberto Bacone a Michele Scoto, fino a giungere alla famosissima Sphaera di Giovanni Sacrobosco.
A partire da quest’ultima opera si diramano numerosi commenti e trattati trecenteschi e quattrocenteschi, anche in volgare. Fra i più noti ricordiamo quelli di Cecco d’Ascoli, di Prosdocimo Beldomondo, di Giovan Battista Capuano. Il ‘500 ebbe illustri trattatisti del calibro di Luca Pacioli, Bartolomeo Mercatore, Francesco Giuntini, Francesco Maurolico, Alessandro Piccolomini e Cristoforo Clavio.
Anche nel ‘600, attraverso la trattazione della Sfera, si dava innegabile impulso allo sviluppo scientifico. Non a caso, negli anni 1593, 1599 e 1603, Galileo Galilei ne fece argomento delle letture allo Studio padovano e successivamente (nel 1602, nel 1603 e nel 1607) tema di insegnamento privato. Anche Bonaventura Cavalieri tenne, agli inizi del suo insegnamento, lezioni sulla Sphaera.

Ritratto di Galileo Galilei

Sphaera, frontespizio

Sphaera, immagine 1

Sphaera, immagine 2