Parigi
Le lezioni di arte della memoria il Re Enrico
«Et doppoi per le guerre civili me partii et andai a Parigi, dove me messi a legger una lettion straordinaria per farmi conoscer et far saggio di me; et lessi trenta lettioni et pigliai per materia trenta attributi divini, tolti da Santo Thoma dalla prima parte; et doppoi essendo sta' ricercato a pigliar una lettione ordinaria, restai et non volsi accettarla, perché li lettori publici de essa città vanno ordinariamente a messa et alli altri divini offitii. Et io ho sempre fugito questo, sapendo che ero scommunicato per esser uscito dalla religione et haver deposto l'habito; ché se bene in Tolosa hebbi quella lettione ordinaria, non ero però obligato a questo, come sarei stato in detta città de Paris, quando havessi accettato la detta lettion ordinaria. Et leggendo quella estraordinaria, acquistai nome tale che il re Henrico terzo mi fece chiamare un giorno, ricercandomi se la memoria che havevo et che professava era naturale o pur per arte magica; al qual diedi soddisfattione; et con quello che li dissi et feci provare a lui medesmo, conobbe che non era per arte magica ma per scientia. Et doppo questo feci stampar un libro de memoria sotto titolo
De umbris idearum, il qual dedicai a Sua Maestà; et con questa occasione mi fece lettor straordinario et provisionato; et seguitai in quella città a legger, come ho detto, forsi cinqu'anni, ché per li tumulti che nacquero doppo, pigliai licentia et con littere de l'istesso Re andai in Inghilterra...»