I Segni dei tempi
Opera smarrita
Per ricavarne un certo guadagno, Bruno fa stampare a Venezia un libretto sui
Segni dei tempi, opera di cui si sono perse le tracce e in cui, presumibilmente, egli aveva esposto le sue cognizioni astrologiche, astronomiche e storiche.
Su quest’opera dette il suo parere per l’
imprimatur il padre Remigio Nannini, che era diventato maestro nel 1553 e che, nel 1564, era stato trasferito dal monastero di S. Maria Novella di Firenze a quello dei SS. Giovanni e Paolo di Venezia. Era, costui, uomo di non comune ingegno, particolarmente versato nelle discipline filosofiche e teologiche.
Bruno, nel secondo dei costituti veneti, sottolinea la circostanza dell’imprimatur e ricorda l’autorevolezza del padre Nannini, evidentemente per accreditare la sua ortodossia.
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