Il padre Giovanni
Un gentiluomo nolano
Del padre di Giordano abbiamo alcune attestazioni. Il nome di Giovanni Bruno è documentato, con altri uomini dello stesso cognome, nelle “Cedole di Tesoreria” in cui venivano registrati i pagamenti dei
soldati. Di lui sappiamo che ebbe un avanzamento di carriera e che, seppure non “titolato”, doveva tuttavia essere un “gentiluomo”, anche se di condizioni economiche non agiate.
Prese in moglie Fraulissa Savolino, che gli portò anche una certa dote: infatti succedette al suocero nella proprietà della casa e di un campicello. La sua professione di soldato lo portava spessissimo ad allontanarsi da casa così che egli non può aver seguito e aiutato il figlio nell’infanzia e, poi, nel suo inserimento nella vita napoletana.
Fu conosciuto (e Bruno lo ricorda negli
Eroici furori) come un uomo di spirito, in amicizia o addirittura imparentato con
Luigi Tansillo, la cui famiglia, del resto, era originaria di Nola. Con ogni verosimiglianza i noti medici nolani Vincenzo e Gian Bernardino erano, rispettivamente, padre e zio del poeta. La conoscenza e l’amicizia con il padre di Bruno dovette, con ogni probabilità, svilupparsi sotto le armi, durante le campagne militari.
All’epoca del processo veneziano di Bruno, il
padre era già morto.
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