La situazione religiosa

La chiesa calvinista

La Ginevra di Calvino costituisce un caso eccezionale: ogni membro della città era membro della chiesa calvinista per scelta convinta. Uscivano da Ginevra quelli che non erano convinti o che, dopo la scomunica, non si riconciliavano; vi entravano moltissimi profughi per motivi religiosi, provenienti dalla Francia, dall'Italia, dalla Spagna, dall'Inghilterra e dai Paesi Bassi. Per valutare l'entità di questa affluenza basti pensare che a una popolazione iniziale di 13000 abitanti se ne aggiungono 6000, molti dei quali ottengono la cittadinanza. A capo della comunità è posto un organo collegiale, il Concistoro, costituito da 12 anziani e da ministri-pastori, cui spetta il compito di controllare la vita morale e religiosa dei fedeli. Nessuna tolleranza era prevista per chi non seguiva la fede evangelica, come dimostrò tragicamente la fine di Michele Serveto, bruciato come eretico a Ginevra nel 1553.