La disputa con De la Faye
Un processo per diffamazione
Costretto a seguire, in base a una recente ordinanza, lezioni di filosofia Bruno mal sopporta il pessimo insegnamento del
De la Faye che isterilisce il già detestato Aristotele introdotto da
Calvino nei programmi scolastici. Fa quindi pubblicare un elenco contenente venti errori riscontrati in una lezione del professore di filosofia, la cui carica, a Ginevra, corrispondeva a quella di un magistrato: l'offesa recata a un magistrato comportava gravi pene, e per di più il De la Faye era estremamente potente, avendo il pieno appoggio del
Bèze. Contro un simile avversario Bruno non ce la fa. Subisce davanti al Concistoro un processo per diffamazione, viene incarcerato il 6 agosto, e rilasciato il 10 solo dopo avere fatto pubblica ammenda. Ma i suoi guai non sono finiti qui. Non trascorrono neanche 3 giorni che deve di
nuovo comparire davanti al Concistoro per aver chiamato
“pédagogues” i ministri della Chiesa ginevrina, e per aver calunniato il De la Faye.