Il calvinismo

La predestinazione

Il nucleo fondamentale della dottrina di Calvino consiste nella tesi della predestinazione: Dio ha deciso dall'eternità chi sarà salvo e chi invece dannato; nulla può fare l'uomo per modificare il suo destino, e tanto più inutile si rivela il ritiro ascetico dal mondo tipico del Medioevo. Se infatti le opere nel mondo non valgono per ottenere la salvezza, esse acquistano però il valore di segno di elezione: gli eletti si riconoscono proprio dal successo nelle opere, che indica la corrispondenza dell'uomo alla volontà divina. La professione diventa la vocazione (in tedesco sono la stessa parola: Beruf), cioè il luogo dove si risponde alla chiamata di Dio. Questa concezione, che invitava a operare nel mondo svolgendo nel modo migliore la professione, intesa come dovere religioso, costituì un formidabile elemento di rottura con la mentalità medievale e un fattore propulsore della nascente borghesia. Partendo da Ginevra, il calvinismo in Svizzera prese il sopravvento sulla corrente zwingliana e si diffuse ben presto anche in Francia, nei Paesi Bassi e in Gran Bretagna, da dove passò nelle colonie americane.