Bruno calvinista?
Un'adesione “esteriore”
Bruno racconta agli inquisitori di essere andato «alle volte alle prediche et sermoni cusì de Italiani come de Francesi, che leggevano et predicavano in quella città; fra li altri ascoltai più volte le lettioni et prediche de Nicolò Balbani luchese, che leggeva l'
Epistole de San Paulo et predicava li
Evangelii». Tra le principali accuse che gli verranno rivolte, c'è anche quella di avere abbracciato le confessioni eretiche dei paesi riformati in cui si era recato. Per quanto riguarda un'adesione “esteriore”, nel caso di Ginevra c'è più che un fondo di verità, ma Bruno lo tace. D'altronde, nella città di
Calvino e di
Bèze era impossibile mantenersi al di fuori della religione. Così il Nolano entra nella comunità calvinista, ascolta le letture, le prediche, e partecipa alla cena, ma è in disaccordo con i capi calvinisti. Il 20 maggio 1579 si iscrive nel Libro del Rettore come «Philippus Brunus Nolanus, sacrae theologiae professor».