I processi celebri

Grandi e piccoli eretici

Non si può certo pensare che l’attività dell’Inquisizione, nell’ambito della Controriforma, si limitasse soltanto a perseguire i cosiddetti grandi eretici di cui si conserva ancora il nome. Centinaia e forse migliaia di anonimi, in genere di estrazione popolare, imputati dei più vari delitti che andavano dalla sodomia alla stregoneria, furono perseguitati e condannati.
Fra i processi più celebri del XVI secolo sono da ricordare almeno quello contro gli umanisti Pietro Carnesecchi (1508-1567) e Aonio Paleario (Antonio della Paglia: 1503-1570). Entrambi, condannati alla pena capitale: decapitato e arso il primo, impiccato e arso il secondo. Meno tragica la sorte di Tommaso Campanella, che fu forse compagno di prigionia di Bruno.
Proprio nell’anno in cui il Nolano cercava rifugio a Roma nella sua fuga da Napoli si consumava il destino del teologo domenicano Bartolomeo Carranza (1503-1576). Costui, di indubbia ortodossia cattolica, era stato perseguitato dall’Inquisizione spagnola, perché aveva condannato la corruzione del clero e il traffico delle indulgenze. Processato più volte e torturato, aveva partecipato - come forma di penitenza - al Giubileo del 1575: la sua fibra, già duramente provata da patimenti e sofferenze, non aveva retto allo sforzo ed egli doveva morire di lì a poco.

Ritratto di Tommaso Campanella