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Ignazio di Loyola
Ignazio di Loyola

Tommaso Campanella
Tommaso Campanella


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Roma
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Il Papato

Gregorio XIII

Nel 1576 era papa, a Roma Gregorio XIII, al secolo Ugo Boncompagni (succeduto a Pio V, il 14 maggio del 1572, dopo una vita trascorsa nello studio delle scienze giuridiche e nel governo degli affari ecclesiastici). Aveva avuto la fiducia di Paolo IV, di Pio IV e di Carlo Borromeo. Era stato quest’ultimo, anzi, a distoglierlo dai suoi precedenti mondani per indirizzarlo verso interessi più spirituali. La presenza di un figlio, però, darà un’impronta nepotistica al suo pontificato.
La sua attività si concentrò soprattutto in campo religioso, nell’applicazione dei decreti tridentini, anche perché, da un punto di vista politico, la tradizionale alleanza con la Spagna scricchiolava a seguito dell’atteggiamento di Filippo II dopo la battaglia di Lepanto. Francia e Inghilterra furono gli Stati nei confronti dei quali il pontefice ritenne di dover intervenire in maniera più decisa per ristabilirvi la pace e l’ortodossia religiosa.
Protesse gli ordini religiosi e favorì anche il sorgere e il diffondersi di varie confraternite laiche, fra cui la Compagnia della Morte e quella del Crocefisso, la Compagnia di Santa Maria del Pianto, della SS. Trinità, di santa Caterina da Siena, dei Genovesi ecc. Confermò la Compagnia di Gesù, rinnovandone i privilegi, e affidò ai Gesuiti il collegio Germanico a Roma, auspicando che, attraverso di esso, si potesse preservare, diffondere e consolidare il cattolicesimo in Germania. Con le stesse motivazioni istituì, sempre a Roma, un collegio Ungherese, uno Inglese e uno Greco e, a Milano un collegio Svizzero. Ma, soprattutto, gli stava a cuore il collegio Romano, affidato ai Gesuiti per farne un’università di studi filosofici e teologici, la Gregoriana. Qui tenne le sue prime lezioni Francesco Suarez.
Curò la riforma del calendario giuliano; protesse le attività di ricerca archeologica (nel 1578 era a Roma il celebre archeologo Carlo Sigonio) e le opere di rivalutazione architettonica. Affidò al Baronio la redazione del martirologio cristiano.
Un particolare impulso, in questo periodo, fu impresso ai lavori dell’Inquisizione, contro i luterani in Italia e contro gli ebrei in Spagna e Portogallo. Si conclusero i processi contro Baio e Carranza. Si provvide, anche, a una nuova edizione dell’Indice e ci si occupò della restaurazione cattolica in terra tedesca, attraverso nunzi apostolici e vescovi locali.





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