la vita di giordano bruno
linea personaggi
Clemente VIII
Clemente VIII

Tommaso Campanella
Tommaso Campanella


mappa
Roma
linea
filino

L'intervento di Bellarmino

Un ruolo sopravvalutato

La storia personale del cardinale Bellarmino ha spesso portato a sopravvalutare il suo ruolo nel corso della vicenda bruniana. Senza voler sminuire in alcun modo il suo ruolo di protagonista, teorico e pratico, della storia della Controriforma, si deve tuttavia ammettere che, nel caso specifico di Bruno, Bellarmino entra in scena solo verso la conclusione, anche se in modo decisivo e determinante. Spetta infatti al cardinale, nella sua recente qualità di Inquisitore, determinare le otto proposizioni sulle quali Bruno dovrà fare definitivamente abiura.
Ciò avviene nel gennaio del 1599. Il tentativo disperato di Bruno sarà quello di abiurare ex nunc, ammettendo cioè che solo da poco i temi di cui egli aveva trattato filosoficamente erano diventati dogmi di fede, quindi giustificandosi con la mancanza di norme di ortodossia al riguardo. Questa scappatoia non gli viene concessa: il 15 febbraio gli viene imposta un’abiura totale. Bruno scrive un memoriale che viene preso in esame da Bellarmino, il quale, nell’agosto, se ne dichiara insoddisfatto. Per la conclusione definitiva del processo, però, mancano definitive prove testimoniali.
L’8 settembre viene sottoposto a Bruno uno schema di abiura. Il 16 dello stesso mese il Nolano rende, davanti ai suoi giudici, ammissione completa e tuttavia, il giorno successivo, invia un memoriale a Clemente VIII in cui riprende, forse contando su una sorta di solidarietà filosofica da parte del pontefice, le sue argomentazioni e ne dimostra la validità. La mancata risposta del Papa fa comprendere a Bruno che, ormai, tutto è perduto.
Il 26 gennaio del 1600 Clemente VIII emette la sentenza.





1


filino