Il pontefice
Bruno si appella al papa
Il
Canto Circeo, come si sa, conteneva una pesante contestazione della funzione del pontefice romano. Certo non colpiva direttamente colui che, col nome di
Clemente VIII, era da poco salito al soglio pontificio e che anzi, come lo stesso Bruno era indotto a sperare, aveva fama di essere «amico dei filosofi» per il fatto di aver chiamato a insegnare nella propria università il neoplatonico Francesco Patrizi.
Proprio contando su una sorta di complicità di studi e di interessi, anzi, Bruno pensò di scavalcare gli Inquisitori romani e di rivolgersi direttamente a Clemente VIII per spiegargli le sue ragioni filosofiche, come a dotto che avrebbe potuto intenderlo. Avvenne invece altrimenti e questa mossa indispettì inquisitori e pontefice aggravando, se possibile la già difficile situazione del Nolano.