la vita di giordano bruno
linea personaggi
Giovanni Calvino
Giovanni Calvino


mappa
Veduta di Ginevra
linea
filino

I “pedagoghi”

I nuovi farisei

Non è una critica da poco quella che Bruno rivolge ai ministri della chiesa calvinista: “pedagoghi” sono, nella Lettera ai Galati di Paolo, rappresentanti della vecchia legge soppiantata dalla nuova legge di Cristo: là è la legge che giustifica, qui la fede. I “pedagoghi” sono, in sostanza, i farisei, ed è ben comprensibile la dura reazione del concistoro. Inseriti nell'opera di Bruno, i “pedagoghi” ginevrini altro non sono che una prima forma dei “pedanti”. Anzi, forse una delle peggiori, e Bruno non dimenticherà le censure e le umiliazioni subite dai calvinisti ginevrini, facendone, nello Spaccio, una feroce critica: «mentre dicono che vogliono riformare le difformate leggi e religioni, vengon per certo a guastare tutto quel tanto che c'è di buono, e confirmar e innalzar agli astri tutto quel che vi può essere o fingere di perverso e vano; [...] che, mentre salutano con la pace, portano, ovunque entrano, il coltello della divisione e il fuoco della dispersione, togliendo il figlio al padre, il prossimo al prossimo, l'inquilino alla patria, e facendo altri divorzi orrendi e contro ogni natura e legge; che vogliono e ambiscono che tutto il mondo concordi e consenta alla loro maligna e presuntuosissima ignoranza, e approvi la lor malvagia coscienza, mentre essi vogliono concordare nè consentire a legge, a giustizia, a dottrina alcuna.» E Bruno conclude augurandosi che «questi grammatici e pedanti che in tempi nostri grassano per l'Europa, se, mostrandosi incorreggibili, fermeranno i piedi dell'ostinazioni» vengano «da un futuro invitto braccio dissipati, dispersi e annullati [...] sino alla memoria del nome di tanto pestifero germe!».




filino