La Compagnia di Gesù
Austerità nei costumi e inflessibile difesa della cattolicità
Nel campo degli ordini religiosi prevale, su tutti, l’attività svolta dai Gesuiti, (ordine religioso fondato da
Ignazio di Loyola nel 1534, che ottenne nel 1540 la conferma da Paolo III con la bolla
Regimini militantis) negli ambiti più diversi: direzione delle anime e orientamento delle coscienze nel confessionale; predicazione; insegnamento nelle scuole secondarie e nelle università, collegi, seminari; compiti di alta cultura (notevole, nella storia ecclesiastica, l’attività svolta dai bollandisti e, nella teologia, l’opera del cardinale Bellarmino, di Tommaso Sanchez e di Luigi Molina.
Non si esagera se si afferma che la religiosità gesuitica dà l’impronta all’epoca, sia nelle caratteristiche esteriori che in quelle interiori. Il gesuita si presenta come il tipo dell’ecclesiastico puro, dai costumi austeri, legatissimo alla Compagnia e sciolto da altri legami, disposto a ogni sorta di compromessi, quando non sia in gioco l’interesse cattolico, inflessibile, invece, nei confronti dell’eresia o di qualsiasi principio che tenda a sminuire i diritti del papato, la libertà della Chiesa o verso i nemici della Compagnia.
Nel 1588 il Molina, col suo libro
Concordia liberi arbitrii cum gratae donis dette inizio a una celebre controversia che doveva opporre Gesuiti e Domenicani sull’efficacia della grazia. La controversia fu chiusa nel 1607 da Paolo V il quale stabilì la libertà per ognuna delle parti di difendere le proprie opinioni.
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