Tolosa e l'Europa
Una capitale culturale
Alleata di Roma, nel II e III secolo Tolosa era già la quarta città dell’impero d’occidente, e il centro del regno dei Visigoti nel V. È comunque nel IX secolo che Tolosa conosce le sue prime glorie grazie ai Raimonds, conti ereditari che le daranno una delle sue istituzioni più celebri: un capitolo amministrativo, composto da 12 rappresentanti eletti dalle corporazioni.
Eliminata l’eresia catara, che era stata abbracciata da molti notabili tolosani e che aveva prodotto ben due crociate, la fine del XIII secolo vedrà la creazione dell’università, con lo scopo di formare e istruire un clero che tenesse testa a quello parigino. Jean de Garlande, uno dei maestri della Facoltà delle Arti, amico e discepolo di Ruggero Bacone, lanciava agli studenti europei un appello per invitarli a venire a Tolosa, dove, diceva, «coulent le lait et le miel, où verdoient de riches prairies, où les arbres fruitiers ètalent leurs fueillages, où Bacchus règne dans les vignes, où Cerès règne dans les champes [...], où pour peu l’on a le vin, pour peu l’on a la viande et pour peu le poisson».
Il ‘400 è il suo secolo d’oro: Tolosa commercia nel mondo intero e il nome della sua università splende in Europa, accanto a quello di Parigi. Con l’inizio dei torbidi religiosi fra ugonotti e cattolici, tuttavia, comincia il suo declino: sospettati di essere protestanti, i
Capitouls vengono cacciati e la Chiesa comincia a esercitare il suo dominio sulla città con le sue numerose istituzioni religiose (21 conventi e 8 seminari). Capitale intellettuale di prim’ordine, comunque, nel XVI secolo la città continua a esercitare la sua influenza culturale in tutt’Europa, se è vero che un diffuso detto rinascimentale recita:
Paris pour voir
Lyon pour avoir
Bordeaux pour dispendre
Et Toulouse pour apprendre.
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