I matematici di corte
Fabrizio Mordente
Tra gli intellettuali presenti alla corte praghese troviamo il salernitano Fabrizio Mordente, che riveste la carica di astronomo di corte. La sua presenza qui non è certo un caso:
Rodolfo II è infatti interessato agli studi matematici, anche se questo interesse è percorso da una forte componente neoplatonizzante, che tende ad aprirsi a suggestioni magiche e cabalistiche. In ogni caso, Bruno ritiene che l'imperatore sia l'interlocutore più adatto per recepire le novità della sua concezione matematica, incentrata sul concetto di “discreto” e radicalmente opposta alla sua visione della
“mathesis” come strumento per riafferrare l'unità sottesa all'infinita varietà di enti, numeri e figure. Secondo Bruno infatti, la vera geometria non coincide con le astratte definizioni euclidee ma deve essere fondata filosoficamente, e configurarsi come una scienza in grado di rappresentare i rapporti reali tra gli enti.
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