Gli studi mnemotecnici
Tracce di Bruno
Nei mesi in cui Bruno soggiorna a Praga si trova alla corte imperiale anche
Lambert Schenkel. Studioso di mnemotecnica, autore dei trattati
De memoria e
Gazophylacium, Schenkhel ha modo di conoscere le opere di Bruno su questo argomento. Il nome del Nolano ricorre infatti nelle sue opere, e viene menzionato in toni positivi anche dai suoi discepoli.
Martin Sommer, volgarizzatore delle opere del maestro, pubblica nel 1610 una edizione abbreviata del
Gazophylacium, nella quale si richiama più volte agli accorgimenti mnemotecnici elaborati da Bruno.
Johannes Paepp, autore dello
Schenkelius detectus: seu de momoria artificiali hactenus occulta, pubblicato nel 1617 a Lione, commentando le concezioni schenkeliane, cita a più riprese il filosofo di Nola.
Ma è soprattutto Hans von Nostitz, poeta e mecenate, esponente di una delle casate più ragguardevoli della Boemia a riconoscere esplicitamente i suoi debiti nei confronti della «nolana filosofia», ricordando di aver partecipato con grande interesse alle lezioni lulliane tenute da Bruno a Parigi.
Hans von Nostitz pubblica a Brieg, nel 1615, un trattato mnemotecnico intitolato
Artificium Aristotelico-Lullium- Rameum nel quale si propone di intrecciare in un unico sistema i modelli aristotelici, la concisione di
Ramo e i congegni lulliani.
Ugualmente influenzato dall'insegnamento di Bruno è Johann Heinrich Alsted, il quale aveva seguito le lezioni di Gregorio Schonfeld a Wittenberg. In seguito, scrisse un trattato mnemonico nel quale mira a conciliare le concezioni lulliane con quelle aristoteliche.
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