la vita di giordano bruno
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Rodolfo II
Rodolfo II


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Veduta di Praga
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Praga

Riferimento della cultura europea

Capoluogo della Boemia, nonché capitale dell’impero sotto l’imperatore Carlo IV, nel XIV secolo, Praga è città antichissima e dotata di una celebre università: ma negli anni di Bruno essa è soprattutto un punto di riferimento per le tendenze più innovatrici delle cultura europea; vi convergono infatti numerosi intellettuali, nei quali i fermenti della nuova scienza si combinano – in forme spesso confuse e disomogenee – con le suggestioni dell’antichissima tradizione magica e alchemica.
A fondamento della rinascita culturale e religiosa di Praga si situa l’opera dell’imperatore Rodolfo II che nel 1583 fissa la propria residenza nella città boema: fermo sostenitore della Controriforma, individua nella lotta contro riformati e calvinisti uno strumento efficace per riaffermare l’autorità imperiale contro le tensioni indipendentistiche della nobiltà, ma svolge una politica di conciliazione e tolleranza sul piano intellettuale. Tormentato da una paura ossessiva per la morte, che lo spinge a consultare freneticamente maghi e astrologi nel tentativo di ottenere l’“elisir di lunga vita” o un qualsiasi altro talismano che gli garantisca l’immortalità, l’imperatore è mosso altresì da un eclettismo intellettuale testimoniato dalla quadreria, dalla ricca collezione di manoscritti e – soprattutto - dall’enorme raccolta di oggetti bizzarri - tra i quali calici di rinoceronti, sedie magiche, animali impagliati e automi – accumulati nella “camera delle meraviglie” allestita nella reggia-museo di Hradcany, su una collina fortificata che domina la città di Praga. Un’attività del tutto in sintonia con la cultura della parte più antica di Praga, dove farmacisti, alchimisti e medici gremiscono il Vicolo d’Oro e dove vive una numerosa comunità ebraica, protetta e rispettata dall’imperatore, come dimostra la leggenda dell’incontro tra Rodolfo II e il dotto rabbino Loew, che studiando la cabala avrebbe appreso il segreto per evocare il “golem” Joseph, il gigante artificiale plasmato dall’argilla e animato con formule magiche perché difenda la sinagoga dai persecutori cristiani.





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