“Uomini senza mandato”
"non fidarsi d'Italiani"
Protetti dal favore imperiale, si rifugiano a Praga cultori di ermetismo e di arti magiche. In particolare, giungono dall'Italia numerosi intellettuali in sospetto di eresia: parlando di loro, il nunzio apostolico Ferreri avverte di «non fidarsi d'Italiani, che sono alla corte bugiardi e pieni di inganni».
Emblematica, in questo senso, è la figura di Francesco Pucci. Al momento del suo arrivo, Pucci ha fama di essere un “navarrista” cioè un sostenitore di quella politica di tolleranza religiosa che ha il suo più illustre esponente nel re francese
Enrico III di Navarra. Giunto a Praga nel 1585, vi rimane fino al 1591: in questo arco di tempo matura una scelta radicale, destinata a pesare gravemente sul destino dell'intellettuale: la conversione al cristianesimo. È una scelta che matura però in modo inconsueto, sotto la spinta di
John Dee e Edward Kelley: due “maghi inglesi” che erano, addirittura, sospetti di eresia. Pucci, da parte sua, conferma questi sospetti quando scrive che ha preso la decisione di convertirsi dopo che Dee e Kelley gli hanno fatto apparire un «angelo del Signore» di nome Uriel, che gli ha parlato e lo ha esortato a cambiare vita. Colpito da questo prodigio, Pucci proclama la sua ammirazione sconfinata per i due inglesi, e auspica di poter restare al loro servizio tutta la vita, impegnandosi nel loro programma di riforma universale.
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