Fantasia e ragione
L'intelligenza degli animali
Attività irrazionale per eccellenza, la fantasia è comunque superiore al senso, in quanto è in grado di associare alle immagini sentimenti di piacere o timore. Sotto questo profilo, dunque, lo “spirito fantastico” svolge una attività prerazionale: ad esso ricorrevano i filosofi sia per spiegare certe forme elementari di associazioni, sia per interpretare le operazioni mentali degli animali senza venir meno al presupposto secondo cui gli esseri bruti non possiedono ragione e intelletto - che avrebbero dovuto essere, invece, qualità squisitamente umane -.
Già Avicenna si era interrogato sulla virtù che spinge la pecora a fuggire il lupo: come è possibile, infatti, che un essere per definizione privo di ragione sia in grado di comprendere che la belva costituisce un pericolo gravissimo? A questa domanda si era risposto facendo appello alla potenza dell'immaginazione, che supera il piano immediato della sensibilità, associando all'immagine del lupo i concetti astratti di “morte” e “distruzione”. La fantasia, dunque, è in grado di indurre il corpo a determinate reazioni: su questa convinzione si radica la credenza nei mirabili
effetti dell'immaginazione.
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