Un anno di studi
Un periodo solo apparentemente sereno
Bruno si trattiene all'Accademia per circa un anno. In questo periodo, si dedica alla composizione di opere lulliane e mnemotecniche e appronta il ciclo delle cosiddette opere magiche.
Si tratta di un periodo apparentemente sereno e fecondo, sia sotto il profilo intellettuale che biografico: e tuttavia, non mancano le difficoltà. Bruno viene infatti scomunicato dal sovrintendente della Chiesa luterana di Helmstedt, Gilbert Voet: in seguito a questo provvedimento, il filosofo redige una lettera di protesta indirizzata al teologo luterano Daniel Hoffmann, vicerettore dell'università, nella quale accusa Voet di aver agito sotto la spinta di motivi schiettamente personali. Questo episodio segnala la precarietà della condizione di Bruno - che pure godeva del favore del duca - in una università la cui politica era improntata, per volere dello stesso Hoffmann, a istanze di rigida ortodossia luterana, con venature fortemente critiche sia contro il calvinismo, sia anche contro le tendenze conciliatrici della “Formula di concordia”.
Bruno si reca successivamente a
Francoforte: ma prima della partenza succedono alcune cose che apprendiamo da una lettera di
Besler.