Lo spirito fantastico
Un anello essenziale
Secondo la dottrina tradizionale, lo spirito è un vapore sottilissimo, mobile e quasi impercettibile ai sensi. Galeno, nel II secolo dopo Cristo, si servì di questa dottrina per spiegare il metabolismo del corpo. A suo giudizio, le funzioni esplicate dall'organismo vivente erano prodotte dall'interazione di tre generi di “spiriti”, ciascuno dei quali situato in una diversa parte dell'organismo.
Secondo questa teoria, dunque, nelle arterie si sarebbe trovato lo spirito vitale, per mezzo del quale l'anima vivifica e regola l'attività di ogni parte del corpo. Le vene, invece, sarebbero state la sede dello spirito naturale, veicolo attraverso il quale tutte le parti del corpo potevano ricevere il loro nutrimento. Infine, le terminazioni nervose erano percorse dagli spiriti animali, preposti al movimento.
Questo modello biologico era comunemente accettato in epoca rinascimentale. Inoltre, gli studiosi avevano ipotizzato l'esistenza di altri tipi di “
spiritus” per spiegare determinati fenomeni biologici. Uno dei più interessanti, anche alla luce delle tecniche magiche, era senz'altro lo “
spiritus phantasticus”.
Situato nel lato sinistro del cervello, nel luogo in cui, secondo i fisiologi rinascimentali, è situata la facoltà della fantasia, lo spirito fantastico svolge principalmente due funzioni. Da un lato, elabora i dati dei sensi e i concetti dell'intelletto trasformandoli in forme e figure, che sono poi trasmesse e immagazzinate nell'immenso archivio della memoria; dall'altro, si effonde nell'area del cervello in cui ha sede la memoria per riafferrare e riportare alla coscienza una particolare immagine.
In un contesto simile, la fantasia costituisce una forma embrionale di razionalità, ed è altresì l'anello essenziale all'interno del processo della memoria: uno spirito tardo e ottuso, lento nei movimenti provoca infatti difficoltà nell'apprendimento, perché trasmette nella memoria immagini labili e imperfette, che solo con grande sforzo possono essere in seguito recuperate. Per questo motivo, i trattati di mnemotecnica consigliano una serie di accorgimenti utili per potenziare al massimo grado l'attività dello spirito fantastico. In particolare, si esorta a trasformare i contenuti più astratti in immagini particolarmente suggestive, capaci di impressionare in profondità lo spirito fantastico, di modo che il concetto associato a quella figura fosse immediatamente selezionato e recuperato. Un accorgimento simile era del resto praticato da uno dei più illustri teorici della mnemotecnica, Pietro da Ravenna: il frate ricordava, tra l'altro, di aver ottenuto risultati strabilianti associando alle nozioni da memorizzare le immagini di «belle fanciulle».
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