La critica di Bruno alle religioni rivelate
Natura divina della vita
Secondo Bruno, solo l'universo infinito può essere il «degno ritratto» dell'eccellenza di Dio: una persuasione, questa, che si risolve in una forte critica contro tutte le religioni rivelate che - cieche di fronte allo splendore della natura - vogliono circoscrivere l'essere supremo entro certi riti, oggetti, o persone e non riconoscono la natura divina della vita che anima ogni ente dell'universo: «Ricerchiamo - dice infatti Giordano - lo splendore, l'effondersi e la partecipazione della divinità e della natura, e immaginiamo e sogniamo di averli trovati non nell'Egizio, nel Sirio, nel Greco o nel Romano, non nel pane azzimo o in qualche materia più ignobile, ma nell'augusta reggia dell'onnipotente, nell'immenso spazio dell'etere, nell'infinita potenza della natura che tutto diviene e di tutto è artefice».
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