la vita di giordano bruno
linea personaggi
Enrico IV
Enrico IV

Caterina de' Medici
Caterina de' Medici


linea
filino

Prefazione al De lampade combinatoria Lulliana

Elogio della tolleranza

Il De lampade combinatoria Lulliana viene pubblicato da Bruno a Wittenberg nei primi mesi del 1587. L’opera – un ampio commento all’Ars magna di Raimondo Lullo – è preceduta da una epistola dedicatoria rivolta al rettore e al senato accademico di Wittenberg. Nella dedica, tutta giocata sul motivo della libertà filosofica e sul contrasto fra tolleranza e intolleranza, Bruno esprime la sua riconoscenza al rettore e al senato dell’«Academia Witebergensis» per la benevola accoglienza riservatagli: «Voi mi avete accolto, accettato e trattato fino ad oggi con benevolenza massima: me, un uomo certo di nessuna fama, gloria e rinomanza presso di voi, fuggito ai tumulti della Francia, senza il sostegno di alcuna raccomandazione di principi, senza alcun ornamento esteriore che lo renda insigne; un uomo, inoltre, che non era stato approvato o interrogato circa i dogmi della vostra religione».
La moderazione dimostrata dai professori di Wittenberg che, oltre ogni differenza di filosofia e di religione, hanno consentito al filosofo di prendere parte alla vita accademica e di tenere lezioni private, diventa, agli occhi di Bruno, la prova concreta di come la Germania sia rimasta estranea al processo di decadenza che coinvolge l’intera Europa, a differenza, appunto, di Tolosa, Parigi e Oxford, dove le stesse dottrine erano state accolte dagli schiamazzi di un uditorio tutt’altro che tollerante e ottusamente ligio alla tradizione aristotelica: «Voi avete sentito esporre nella vostra accademia delle dottrine che, se pure avevano suscitato già uguale scalpore negli uditori regi di Tolosa, Parigi ed Oxford, non erano certo in contrasto con i dogmi di alcuna teologia o religione, ma apparivano sospette perché nuove, fino ad allora sconosciute. Per quanto, dunque, la situazione fosse tale, in questa università non avete (come è successo in un luogo o nell’altro) storto il naso, né affilato le zanne, né gonfiato le bocche, né schiamazzato dai pulpiti, né si è incitato contro di me il furore dei pedanti. All’opposto – come si addice alla vostra dottrina e alla vostra umanità – vi siete comportati in modo tale da apparire sapienti di fronte a voi, di fronte agli altri, di fronte a me e al di sopra di tutti».





1


filino