La fascinazione
Bruno si allontana da Ficino
Secondo il filosofo
Marsilio Ficino, la fascinazione amorosa avviene attraverso uno spirito sottile proveniente dagli occhi. Guardando fissamente la donna amata, l'innamorato le trasmette così dei vapori profondamente permeati dalle sue emozioni. Simili vapori, recepiti dalla donna attraverso gli occhi, esercitano una influenza profonda sull'immaginazione, creando così le premesse perché ella possa ricambiare il sentimento amoroso.
Bruno si richiama più volte a questa teoria, e tuttavia - a conferma dei dubbi nutriti dal filosofo circa simili concezioni neoplatonizzanti - nella redazione definitiva del
De vinculis lascia cadere queste tesi e si limita a osservare, molto più prosaicamente, che forse è meglio trovarsi una innamorata bella e povera, sensibile a promesse e doni. Di conseguenza, Bruno sembra fidarsi della “fascinazione dei soldi” più che della “fascinazione attraverso gli occhi”.
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