Il lupo che perde il pelo
Le obiezioni dei supervisori alla dialettica di Bruno
Nel 1587, in seguito ai rapporti inquietanti che gli erano pervenuti da parte dei membri dell’università di Wittenberg,
Cristiano I decise di procedere a una decisa riorganizzazione della struttura universitaria. A parte questo scopo, il 29 maggio 1587 ebbe luogo una ispezione ufficiale da parte di una commissione costituita da quattro membri del consiglio del duca. Nel documento stilato dai supervisori spicca la severa condanna di alcuni libri “
eterodossi e nocivi” diffusi nell’ateneo. Si denuncia, inoltre, che questi testi - privi, per ovvie ragioni, di ogni indicazione tipografica - sono stati comunque pubblicati sotto gli auspici dell’università. A testimonianza di questo costume pernicioso si cita - come esempio proverbiale di un tipico «lupo che perde il pelo» («lupus excoriatus») - proprio la pubblicazione di una
Dialettica scritta da un certo Nolano di origine italiana. L’indicazione
Dialectica Nolani può adattarsi sia al
De progressu et lampade venatoria logicorum sia al
De lampade combinatoria lulliana, ovvero all’opera che contiene il commosso elogio della tolleranza dimostrata dagli accademici di Wittenberg. Il trattato apparve infatti senza l’indicazione dell’editore; per di più, è interessante notare che Bruno aggiunse l’introduzione laudatoria solo a poche copie dell’opera, destinate - con ogni evidenza - a membri del senato. Questa mossa testimonia di come il Nolano fosse ben consapevole dei delicati equilibri su cui riposava la sua buona accoglienza a Wittenberg.
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