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Martin Lutero
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Filippo Melantone
Filippo Melantone


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Wittenberg
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Wittenberg

La patria della Riforma

Capitale del ducato di Sassonia, la città sorge vicino alla riva sinistra dell’Elba. Le sue origini risalgono al dodicesimo secolo. Residenza di principi elettori dell’Impero, Wittenberg è la patria della Riforma ed è altresì il centro culturale e politico cui fanno riferimento le correnti più moderate del protestantesimo, tese a difendere la specificità delle dottrine evangeliche contro il fanatismo intransigente dei calvinisti: tutto ciò è testimoniato dall’attività di insegnamento svolta da Melantone - che si sforza di individuare un terreno di incontro tra riformati e cattolici - e dal teologo Georg Major, che, attenuando la dottrina luterana della giustificazione per sola fede, difende l’importanza e la necessità delle opere buone ai fini della salvezza. Frutto di questo clima di tolleranza è la Formula di Concordia, promossa nel 1576 dal duca Augusto I, con la quale si tenta di unire tutte le correnti luterane prendendo al tempo stesso le distanze dalle «false, orribili e blasfeme» tesi di Calvino. Una tendenza, questa, destinata a proseguire anche dopo la morte del duca, nel febbraio del 1586: il nuovo principe Cristiano I promuove infatti una revisione dei programmi universitari al cui interno il rifiuto di Ramo e il deciso sostegno agli studi aristotelici è funzionale a una politica religiosa tesa a indebolire le frange dell’estremismo calvinista, rafforzando, parallelamente, le posizioni più moderate dei luterani. Ma questa “pace” religiosa si interrompe nel 1588 quando Cristiano, personalità debole e suggestionabile, cade sotto l’influenza di Giovanni Casimiro del Palatinato, fervido sostenitore della causa calvinista, sostenitore di Enrico di Navarra. Con l’aiuto del cancelliere sassone Nicolaus Krell, il conte palatino riesce a far sì che la politica del ducato si sviluppi in direzione sempre più marcatamente calvinista, fino al punto di perseguitare e allontanare dall’università tutti i professori che avevano sostenuto la linea moderata luterana. Il Nolano, che soggiorna a Wittenberg tra il 1586 e il 1588, è dunque testimone ed attore concreto di questa delicata transazione politica: inseritosi nell’università grazie al sostegno di Alberico Gentili, sostenuto e favorito dai professori luterani, il Nolano abbandonerà la Sassonia quando, come ricorda agli Inquisitori veneti, «il duca figliolo del vecchio, che era chalvinista […] cominciò a favorire la parte contraria a quelli che favorivano me».





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