la vita di giordano bruno
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Galileo Galilei
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Tommaso Campanella
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Venezia
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I ridotti veneziani

Veri e propri circoli letterari e scientifici

L’aristocrazia poteva vantare una solida tradizione nel coltivare essa stessa, o comunque nel favorire, gli studi. Un provvedimento governativo impediva ai patrizi d'insegnare nello Studio padovano; essi tuttavia, aprivano i loro salotti a veri e propri circoli scientifici e letterari. Se già c’erano state le conversazioni erudite in casa di Giovanni Lascaris o di monsignor Della Casa, nella seconda metà del XVI secolo i circoli si erano notevolmente moltiplicati e numerosissimi erano i nobili che si riunivano abitualmente insieme con letterati e scienziati nelle nobili dimore di Domenico Veniero, Gian Paolo da Ponte, Niccolò Contarini, Iacopo Marcello, Paolo Paruta e il vescovo bellunese Luigi Lollini. Certamente, però, il ridotto letterario e scientifico di maggiore eminenza era quello di un illustre storico e politico veneziano, Andrea Morosini.
Il “mezzato” del Morosini, situato nella contrada S. Luca sul Canal Grande, vedeva convenire uomini nobili e illustri. Nel tempo, vi passarono anche i vari lettori dello Studio, fra questi basta ricordare fra’ Fulgenzio Micanzio, Galileo Galilei, Paolo Sarpi.
Non sappiamo se Bruno, il quale anch’egli ebbe accesso a questo circolo nel suo periodo veneziano, vi abbia incontrato il Sarpi. La coincidenza temporale potrebbe indurre a crederlo. Certo è che né Bruno fa menzione di un incontro col frate servita né mai il Sarpi ebbe modo di nominare pubblicamente il nome del Nolano, anche se si è ipotizzato un qualche interessamento a suo favore al momento della incarcerazione e del processo.








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