“Ebbi due lettere”
Davanti all’Inquisizione veneziana
La prima deposizione di Bruno davanti all’Inquisizione veneziana del 26 maggio 1592 ha inizio dalla ricostruzione del suo arrivo a Venezia, circa sette mesi prima, su invito di
Giovanni Mocenigo. Le testimonianze su questo periodo tumultuoso e destinato a concludersi tragicamente per il Nolano si possono ricostruire attraverso la lettura incrociata degli atti del processo: sia i vari costituti in cui Bruno è chiamato a rispondere delle varie accuse rivoltegli, sia le testimonianze dei testi su cui, progressivamente, viene a imbastirsi il processo stesso.
A determinare Bruno nella risoluzione di tornare in Italia sono appunto due lettere che gli erano state inviate da Giovanni Mocenigo a Francoforte, attraverso la mediazione del
libraio Ciotti, veneziano. Costui era un frequentatore delle periodiche
fiere del libro che si tenevano nella città tedesca e, qui, aveva conosciuto Bruno. Quando il Mocenigo gli aveva chiesto informazioni su qualche studioso che potesse dargli
lezioni di mnemotecnica, il Ciotti si era sentito di poter fare il nome del Bruno.