Le due lettere di accusa
Le accuse del Mocenigo
Le lettere di accusa del Mocenigo nei confronti di Bruno dirette al tribunale del Santo Uffizio e su cui si basa l’impianto accusatorio, sono due: la prima del 23 maggio del 1592 porterà all’imprigionamento del Bruno; la seconda, più generica e meno circostanziata, è del 25 maggio, un giorno prima che Bruno compaia per la prima volta davanti ai suoi giudici.
Su alcune di tali accuse si baserà il processo, altre verranno tralasciate: precisamente quelle che lo imputavano di considerare con disprezzo, come ignoranti, i Padri della Chiesa; di non credere alla punizione dei peccati e di aver subito, in precedenza, altri processi.
Di queste ultime accuse Bruno si libererà eludendole abilmente. Riguardo ai processi napoletani, tenterà di concentrare l’attenzione dei giudici solo su
quello, più lieve, intentatogli quando era novizio, e che non era stato mai inoltrato. Cercherà, invece, di sorvolare sulle
accuse più gravi, poi rinnovate a Roma, che avevano causato la sua fuga e l’inizio delle sue peregrinazioni.