Convento di S. Domenico

Vestire l'abito domenicano

Lo Studio di Napoli, presso il quale Bruno si recava per ascoltare le lezioni nel primo periodo del suo soggiorno nella città partenopea, occupava un’ala prospiciente il convento di S. Domenico Maggiore. I locali erano stati dati in affitto dai religiosi all’Ateneo, che così poteva avere un’unica sede per le lezioni che, in precedenza, si tenevano in varie sedi distaccate.
Erano anni di grande turbolenza, tanto che si dovettero emettere degli editti per proibire agli studenti di recarsi armati alle lezioni. Poteva quindi sembrare naturale al giovane Nolano, desideroso di proseguire i suoi studi con una certa tranquillità, guardare al convento prospiciente e dotato di una ragguardevole “Libraria”, in cui aveva insegnato s. Tommaso, come a un luogo propizio in cui trascorrere anni di feconda applicazione alle letture e agli studi.
Né doveva sembrargli disdicevole vestire l’abito domenicano: per un giovane di non agiate condizioni economiche, del resto, non esistevano allora altri modi per poter studiare e formarsi una cultura anche se, come poi accadde proprio al Nolano, si dovevano pagare a caro prezzo l’anticonformismo e la libertà di pensiero.

Interno ottocentesco

Ritratto di s. Tommaso d’Aquino