Situazione generale dell’Europa
Formazione di grandi Stati
Verso la metà del XVI secolo, un grande cambiamento si venne a verificare sulla scena europea. Tutta una impalcatura sociale, economica e politica crollava sotto il peso di una guerra lunghissima protrattasi quasi ininterrottamente fino al 1560. Il risultato di tale crisi fu costituito dalla formazione di grandi unità statali; dalla trasformazione dell’economia che, da una fase prevalentemente terriera, volge a forme capitalistiche con tendenza mercantilistica; dall’avviamento verso un imperialismo coloniale e verso il dominio dei mari, come conseguenza delle scoperte di nuovi continenti. Si tratta di una vera e propria rivoluzione che pone in contrasto la vecchia concezione politico-teologica della Monarchia Universale con le nuove dottrine degli Stati
superiorem non recognoscentes, svincolati, cioè, dalla soggezione al Sacro Romano Impero.
Muta, di conseguenza, anche il
pensiero politico e giuridico. Viene progressivamente a cadere il concetto “patrimonialistico” dello Stato (secondo cui il suo territorio poteva essere oggetto di transazioni legate alla politica matrimoniale delle dinastie). Sono i primi passi dell’assolutismo che comportano, in prima istanza, la lotta contro la feudalità riottosa alla nuova disciplina dello Stato. Con Paolo III e
Carlo V si chiude l’età del Rinascimento.
Nel quadro generale così delineato, un posto particolare è assunto dalla politica nel regno di Napoli, che si svolge, appunto, sotto il segno della dominazione spagnola.