la vita di giordano bruno
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Giovan Battista Della Porta
Giovan Battista Della Porta

Bernardino Telesio
Bernardino Telesio


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Veduta di Napoli
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Il Sarnese

Lo studio dei commenti ad Aristotele

Intorno al 1562, Bruno segue le lezioni di dialettica impartite nello Studio di Napoli da Giovan Vincenzo del Colle, detto il Sarnese, filosofo di netta tendenza aristotelico-averroista, antiumanistica e antifilologica. La sua unica opera a noi nota è la Destructio destructionum dictorum Balduinis quas quidam destructor adimplevit, pubblicata a Napoli nel 1554 per i tipi di Mattia Cancer. Complessivamente la sua attività fu quella di editore di alcuni scritti di logica e di commenti aristotelico-averroistici di Girolamo Balduino. Un testo del Balduino, L’expositio in librum primum posteriorum Aristotelis, fu pubblicata a Venezia nel 1563 con le Additiones et annotationes del Sarnese. Sul frontespizio si notano i timbri dell’antica “Libraria” del convento di S. Domenico Maggiore.
Da Vincenzo Colle, certamente un maestro non amato, Bruno deriva con ogni probabilità l’interesse per le dottrine di Averroé, un autore che, in seguito, sarà assunto a modello di una corretta interpretazione dell’aristotelismo, sottratta alle deformazioni cui altri interpreti sottopongono i testi dello Stagirita. Almeno negli anni napoletani, però, questa attenzione non si concretizza nella lettura diretta di testi di Averroé, ma sembra limitarsi allo studio dei commenti ad Aristotele, quali sono contenuti nella edizione giuntina delle opere di Aristotele con i commenti di Averroé o alla lettura di florilegi aristotelici che raccolgono in forma icastica e sentenziosa anche le dottrine averroistiche.
A questi studi il Nolano intrecciava, altresì, la lettura di opere poetiche, sia classiche che contemporanee.





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