Il primo processo
Culto e superstizione
Il primo processo fu intentato a Bruno durante il suo noviziato, quando da puri si passava a professi. Parlando con un altro novizio che leggeva il
libro delle Sette Allegrezze, il Nolano lo aveva esortato a gettarlo via e lo aveva invogliato, piuttosto, a impegnarsi nella lettura delle
Vite dei Santi Padri. Inoltre era stato accusato di aver eliminato dalla sua cella le immagini dei santi e delle sante, conservando soltanto il Crocifisso.
Evidentemente, però, l’atteggiamento di Bruno nasceva da una ripulsa delle degenerazioni superstiziose del culto e non da teorizzazioni, implicite o esplicite, che facessero sospettare una sua contiguità con l’eresia protestante. In questo senso dovettero essere interpretate dal maestro dei novizi il quale, forse a scopo di ammonizione, scrisse un atto di accusa che poi non ebbe seguito e fu probabilmente stracciato nello stesso giorno.