Opere poetiche
Bruno lettore di classici e moderni
Attento lettore dei classici greci e latini (da Orazio a Ovidio, da Luciano a Esiodo), Bruno già nel
Candelaio mostra una conoscenza approfondita di Petrarca e dei petrarchisti («versificatori che a dispetto del mondo si vogliono far passare per poeti»), Ariosto, Tasso, Sannazaro e
Tansillo. Legge anche con interesse gli scritti di quei poeti che, come il Berni o l’Aretino, esaltarono soggetti “ignobili”, tessendo le lodi «del scarafone, de l’asino, del Sileno, del Priapo, de scimie», poetando «degli orinali, de la piva, de la fava, del letto, delle bugie, del disonore, del forno, del martello, de la caristia, della peste».