Il pensiero politico e giuridico
Abbandono dell'universalismo medievale
In generale, gli scrittori politici, fossero essi in qualche misura legati a Machiavelli, o ad esso nettamente contrari, orientarono le loro dottrine sul tipo di una monarchia assoluta, territoriale, dotata di piena sovranità e con tendenze espansionistiche.
Se ancora con
Carlo V aveva avuto la prevalenza una visione universalistica di stampo medievale, nel tardo '500, invece, anche se i giuristi continuano a sostenere con forza la politica imperiale, si assiste al rafforzamento delle istituzioni centrali dei vari Stati e alla concentrazione dei poteri pubblici nelle mani dei principi. In tal modo prende avvio, in maniera sempre più decisa, la formazione degli Stati assoluti con la conseguente dissoluzione dell'universalismo medievale.