Enciclopedismo e ramismo

Campo fertile per l'insegnamento bruniano

Negli anni del soggiorno bruniano a Parigi, in una cultura ancora profondamente pervasa di motivi platonici ed ermetici, alcuni intellettuali – vicini anche alla corte di Enrico III – guardano con interesse all’idea di una radicale riforma del sapere, capace di elaborare metodi sicuri di conoscenza universale. Non a caso proprio a Parigi un maestro catalano come Bernardo de Lavinheta rinnova profondamente la tradizione lulliana, svolgendola in senso decisamente enciclopedico e mnemotecnico; qui, il progetto del “teatro del mondo” di Giulio Camillo Delminio trova ascolto e sostegno da parte di Francesco I; e qui, a breve distanza di tempo, Pietro Ramo congiunge una riforma dei procedimenti logici ispirata al modello della retorica con la proposta di un metodo unico del sapere e con il disegno di una nuova enciclopedia di tutte le arti e le discipline liberali. L’apprezzamento e l’interesse con cui viene accolto l’insegnamento di Bruno in terra di Francia si spiega dunque anche con questa evidente convergenza di interessi e di problemi.

Ritratto di Pietro Ramo