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Enrico III
Enrico III

Pierre de Ronsard
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L'ortodossia e la Lega Santa

Tra assolutismo e contratto politico

Con la pace di Beaulieu, con la quale la corona viene a patti con gli ugonotti riconoscendo la completa libertà di culto ai riformati, si ha una sostanziale legittimazione dell’organizzazione non solo religiosa, ma anche politica degli ugonotti stessi, la quale provoca presto l’iniziativa della costituzione di una Lega cattolica, alla cui direzione si pongono naturalmente i Guisa. Al momento della sua costituzione, la Lega ha un indirizzo essenzialmente conservatore e l’ampiezza delle adesioni che essa riscuote induce Enrico III a dichiarare la propria esclusiva fedeltà alla dottrina cattolica; in breve tempo, tuttavia, essa si sposta su posizioni non dissimili da quelle ugonotte per quanto concerne la concezione del potere. La monarchia francese si trova così contestata nel suo assolutismo sia da parte dei riformati che dei cattolici.
Se la pubblicistica ugonotta, con Hotman, Languet e Duplessis-Mornay, trae dalla Sacra Scrittura una teorica che pone il popolo al di sopra del sovrano, e che si identifica con l’aristocrazia e con l’alta ufficialità del regno, allo stesso modo la pubblicistica della Lega propone la necessità di instaurare una monarchia limitata e di ridar vita reale, potere effettivo, agli Stati Generali, riaffermando i diritti popolari, naturalmente con segno opposto rispetto a quello dei loro avversari politici e religiosi. Quel che di importante scaturisce da questa battaglia è il concetto che alla base della comunità statale sta un contratto politico; che la “libertà” è una funzione derivata e garantita da questo contratto e riguarda non tanto i singoli quanto i corpi legittimamente costituiti; che l’autorità del sovrano è delegata ed esercitata in base a delle condizioni. La risposta al duplice attacco all’assolutismo viene del resto, nel 1576, proprio da uno dei politiques, Jean Bodin, che in quell’anno pubblica i Sei libri della Repubblica. Sarà soltanto Enrico IV, comunque, a tentare di risolvere definitivamente la questione religiosa con l’editto di Nantes.





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