la vita di giordano bruno
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Enrico III
Enrico III

Pierre de Ronsard
Pierre de Ronsard


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Parigi
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Tensioni sociali e correnti libertine

Il desiderio di pace

Ancora dopo la conclusione del concilio di Trento, il successore di Enrico III non appare così eterodosso come si sarebbe potuto pensare  in quel regno di Francia che aveva rifiutato recisamente di pubblicarne le decisioni: in quell’atmosfera di netta ripresa gallicana, la riunione di un concilio nazionale sarebbe stata bene accetta anche a numerosi cattolici. Quella parte del clero francese che appariva più decisa nella difesa delle tradizioni gallicane si rendeva ben conto ormai che la repressione violenta dell’ “eresia” non solo non avrebbe restituito alla Chiesa cattolica la sua antica posizione di dominio esclusivo ma avrebbe finito col travolgere nell’asprezza della lotta quei principi di autonomia, quelle “libertà” tradizionali, cui tanta parte dei cattolici francesi guardava come a un elemento fondamentale delle proprie convinzioni e della propria sensibilità religiosa.
La speranza e il desiderio di vedere finite le lotte religiose si faranno sempre più impetuose; gli scoppi di protesta contro il prolungarsi della guerra rivelano una tensione che non poteva non spronare le manovre dei “politici” e di quel “terzo partito” che proprio allora viene costituendosi. Nell’ampio contesto di torbidi e di rivolte che caratterizza tutta la vita europea della seconda metà del Cinquecento, queste insurrezioni si presentano come una conseguenza di quella reazione nobiliare che aggravava la miseria delle moltitudini; inoltre per il loro inserirsi in una tensione di proporzioni assai più vaste, contribuiscono a determinare una situazione che, se non contrasta la generale tendenza della società del tempo verso una spaccatura profonda fra la ricchissima élite sociale e le masse miserabili, frena comunque il processo politico che minaccia di condurre la Francia verso una disgregazione feudale dello stato.





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