Bruno diceva...
Elogio a Enrico III
Nelle ultimissime pagine dello
Spaccio Bruno riserva – in evidente polemica con le posizioni politiche degli ambienti puritani inglesi – un notevole elogio a
Enrico III di Valois, che appare tra le costellazioni “riformate” nel ruolo di pacificatore, quasi una sorta di incarnazione dell’erasmiano principe cristiano. Nelle pagine bruniane si fa riferimento alla divisa delle tre corone di Enrico, con il suo motto
Manet ultima caelo, riferito alle corone di Francia e di Polonia, che Enrico già possedeva, e ad una terza corona in cielo, da conquistare nell’aldilà. Ma lasciamo la parola a Bruno: «Questa, questa, rispose Giove, è quella corona, la quale, non senza alta disposizion del fato, non senza instinto de divino spirito e non senza merito grandissimo, aspetta l’invittissimo Enrico terzo, Re della magnanima, potente e bellicosa Francia; che dopo questa e quella di Polonia, si promette, come nel principio del suo regno ha testificato, ordinando quella sua tanto celebrata impresa, a cui, facendo corpo le due basse corone con un’altra più eminente e bella, s’aggiongesse per anima il motto:
Tertia coelo manet. Questo Re cristianissimo, santo, religioso e puro [...] sa molto bene che è scritto: “Beati li pacifici, beati li quieti, beati li mondi di cuore, perché de loro è il regno de’ cieli”. Ama la pace, conserva quanto si può in tranquillitade e devozione il suo popolo diletto; non gli piaceno gli rumori, strepiti e fragori d’instrumenti marziali che administrano al cieco acquisto d’instabili tirannie e prencipati de la terra; ma tutte le giustizie e santitadi che mostrano il diritto camino al regno eterno».
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