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Enrico III
Enrico III

Pierre de Ronsard
Pierre de Ronsard


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La commedia dell'arte

Un successo immediato in Francia

La storia dell’introduzione della commedia dell’arte in Francia è quella di un successo immediato e senza precedenti: il fenomeno della cosiddetta “commedia improvvisa” interessa gradualmente, e in modo costante, strati diversi di pubblico, dalla corte alla nobiltà, dalla borghesia al popolo. È l’ambiente italianizzante della corte ad accogliere i nuovi comici professionisti italiani: nel marzo 1571 – ricorda l’ambasciatore straordinario d'Inghilterra in Francia –, il duca di Nevers lo invitò a una festa durante la quale assistette a una “Comedie of Italians”, degna di “singular commendacion”. Da quel momento le indicazioni circa la presenza dei Gelosi o dei Confidenti o della compagnia di Zan Ganassa o di altri comici italiani divengono sempre più frequenti, e non riguardano più solo l’ambiente di corte, ma la città stessa di Parigi.
Gli attori della “Confrérie de la Passion”, detentori di una sorta di monopolio sugli spettacoli pubblici, tentano a più riprese di cacciarli, ricorrendo al Parlamento parigino. Ma il re da una parte, il crescente favore del pubblico dall’altra, riescono comunque a superare l’ostilità del Parlamento, quando, nel 1577, i Gelosi, invitati in Francia da Enrico III, dopo aver recitato più volte per lui a Blois, si trasferiscono a Parigi e iniziano una lunga e fortunata serie di rappresentazioni all’Hotel de Bourgogne.
L’enorme popolarità delle compagnie e dei teatranti di origine italiana è testimoniata non solo da un gran numero di documenti, ma anche da una vasta iconografia, ove spesso i comici italiani sono posti accanto a illustri personaggi. Interessante è anche il processo di assimilazione linguistica che porterà le maschere italiane a fissare un sicuro nucleo di comicità nel bilinguismo storpiato sia italo-francese che italo-spagnolo, come accade nell’Angelica, la commedia che Fabrizio De Fornaris, comico Confidente, dà alla luce nel 1585, copiando l’Olimpia di Giovan Battista Della Porta, ma aggiungendovi di suo la lingua spagnola del capitano.




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