Il teatro
Dai generi medievali alla commedia dell'arte
Un teatro, sia tragico che comico, modellato sull’antico, non si afferma in Francia che nella seconda metà del ‘500. All’inizio del secolo la scena francese è ancora dominata da generi tipicamente medievali, come miracoli, misteri sacri e profani,
moralités,
sotties, farse e monologhi drammatici, che continueranno per vari decenni a incontrare il favore del pubblico, accanto al rinascere di modelli greci e latini. Ma, sia pure con lentezza, i nomi e il repertorio legati al vecchio teatro medievale cominciano a diradarsi per essere poi cancellati del tutto: i
Basochiens di Parigi, attori di farse e moralità, si esibiscono per l’ultima volta nel 1582.
Nelle scuole, nei collegi, nelle accademie, si diffonde piuttosto il gusto per un teatro nazionale modellato sui testi antichi, da Seneca ai tragici greci. È un poeta della
Pléiade, Etienne Jodelle, a tentare l’esperienza teatrale più famosa del secolo, con la
Cleopatre captive, rappresentata nell’inverno del 1553. Ma è a partire dagli anni ‘70 che si afferma a Parigi e in provincia, con la sua straordinaria vitalità, un particolare tipo di teatro italiano: la commedia all’improvviso, quella che diventerà poi la
commedia dell’arte.
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