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Enrico III
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Pierre de Ronsard
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Parigi
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Platonismo ed ermetismo

Tra le esperienze culturali più significative

Una vasta stagione della cultura francese – destinata a concludersi sul cadere del ‘500 con le costruzioni millenaristiche e messianiche di Guy Le Fèvre de la Boderie – è caratterizzata dalla forte presenza di quell’insieme di dottrine filosofiche, nutrite di sapienza magica, astrologica, cabalistica, ermetizzante, che si suole indicare con il generico termine di neoplatonismo rinascimentale. Culto della filosofia d’amore e di un sapere antichissimo e originario, gusto per una poesia iniziatica, piena di risonanze e valenze magiche, credenza in un universo matematico e armonico pervaso di forze e concentrato in potenti simboli tramano le esperienze culturali più significative del secolo, dal circolo di Margherita di Navarra alle ardue esperienze poetiche della Pléiade. Se a Lione le dottrine platoniche ripensate e rinnovate da Ficino vengono introdotte e riproposte da Symphorien Champier, a Parigi il loro primo diffusore è Jacques Lefèvre d’Etaples. Caratteristica della sua personalità culturale è una aspirazione alla pace filosofica, alla concordia fra sapere classico e cristianesimo, fra Platone e Lullo, fra Ermete e lo pseudo Dionigi, che troverà poi eco e sistemazione nell’opera del suo allievo Charles de Bovelles. Accanto alla fortuna di Ficino e di Ermete, si aggiunge poi – documentata da edizioni e traduzioni notissime – la notevole diffusione delle opere di Giovanni Pico della Mirandola e di Francesco Giorgio Veneto, unita all’influenza di Tritemio e di Cornelio Agrippa, e alla predicazione del grande orientalista e visionario Guillaume Postel. A conclusione di una serie di edizioni di testi ermetici e platonizzanti, particolarmente intensa negli anni ‘60, nel 1578 viene pubblicata l’edizione completa di Platone, a cura di Henri Estienne e accompagnata dalla versione latina di Jean De Serres. Del 1579 sono invece, ad opera di Guy Le Fèvre de la Boderie, la traduzione francese del De harmonia mundi di Francesco Giorgio Veneto e dell’Heptaplus pichiano.





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