L'aristotelismo
Una filosofia di scuola
La grande introduzione in Occidente, fra la seconda metà del secolo XII e gli inizi del XIII, dell’intero
corpus degli scritti aristotelici costituisce, per il pensiero occidentale, una vera rivoluzione culturale. La conoscenza di questi nuovi testi mette in crisi filosofi e teologi, che si trovano a fare i conti con un sistema di pensiero che si presenta come la più completa e alta espressione della ragione umana. Perciò il XIII secolo, segnato dalla nascita delle Università e degli Ordini mendicanti, è anche il secolo dell’aristotelismo, della sua assimilazione (attraverso le interpretazioni, spesso assai divergenti, di Alberto Magno, s. Tommaso, s. Bonaventura e Sigieri) e della sua diffusione. Quest’ultima, comunque, continua a protrarsi nei secoli successivi, anche grazie al fatto che l’aristotelismo è filosofia di scuola: una filosofia, cioè, nata e sviluppata nelle aule scolastiche e nutrita delle tecniche dell’insegnamento, attraverso la riproduzione fedele di tutti i meccanismi concettuali e argomentativi. Perciò esso è uno degli indirizzi più importanti del Rinascimento: il suo centro è l’Università di Padova, dove insegna anche Pomponazzi.
Comunque al sapere cattedratico e rigido degli aristotelici si oppone, vivace e violenta, la reazione di chi, partendo da quella tradizione, tenta di superarla per gettare le basi di un nuovo modo di filosofare: primo fra tutti Bruno, sempre polemico nei confronti della pedanteria e dell’incondizionato rispetto della tradizione. Se è indubbia l’avversione e il disprezzo di Bruno per la sterilità e la pedanteria dei commentatori peripatetici, più complessa la questione che riguarda il suo rapporto e la sua
interpretazione di Aristotele. Il suo giudizio sulle dottrine dello Stagirita non è né unitario, né monoliticamente ostile: si articola, piuttosto, in una serie di prese di posizione, che vanno da una durissima censura della fisica a una minore ostilità nei confronti di alcune dottrine logiche, retoriche ed etiche del grande filosofo.
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