Cattolici e puritani
Una politica di conciliazione
La politica religiosa di
Elisabetta, pur sensibile alla pressione ideologica dei puritani, in un'epoca in cui i conti con la cattolicissima Spagna non sono stati ancora chiusi, si orienta nel senso della conciliazione tra le due fazioni opposte, cattolica e puritana, attraverso l'affermarsi di un calvinismo di Stato moderato e tollerante. Tuttavia, le lotte tra i due opposti estremismi non sembrano destinate a chiudersi e riguardano uno spettro di temi che va dalla polemica teologica, al costume, alla politica estera. Sono anni per molti versi drammatici: la regina cattolica,
Maria di Scozia, è prigioniera di Elisabetta, ma tiene contatti con i suoi sostenitori all'estero, proprio tramite l'ambasciata francese, cui Bruno è addetto; l'Invincibile Armata non è ancora stata sconfitta e gli inglesi sentono continua la minaccia cattolica. In particolare, nel 1584, si assiste a un ulteriore
inasprirsi del conflitto tra le due fazioni estremiste, in seguito all'assassinio, per mano cattolica, di Guglielmo d'Orange.
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