Il ramismo

La fortuna nelle università inglesi

Il nesso tra umanesimo e riforma religiosa spiega la fortuna della corrente ramista nelle università inglesi. I presupposti metodologici del ramismo, bene insediato a Cambridge e diffuso anche ad Oxford, che Bruno prende di mira nei suoi dialoghi possono essere sintetizzati in due punti: la riduzione della logica alle categorie topiche della retorica, in contrasto con la vecchia logica scolastica e aristotelica, e il sostanziale misconoscimento della unitarietà del processo conoscitivo, che si rivelava in particolare nella mnemotecnica ramista, attraverso il rifiuto delle immagini, inutili, per i seguaci puritani di Ramo, e sostanzialmente pericolose anche da un punto di vista teologico, in quanto apparivano loro connesse all'idolatria cattolica, ed etico, in quanto mobilitavano le passioni e le coinvolgevano nel processo conoscitivo. La polemica sull'arte della memoria tra il teologo cantabrigense William Perkins e Alexander Dicson, allievo di Bruno, documenta l'antiramismo del Nolano, il quale nel terzo dialogo De la Causa aveva attaccato frontalmente il francese «arcipedante», che, confondendo logica e retorica, mostrava «molto eloquentemente di essere poco saggio».

Ritratto di Pietro Ramo