la vita di giordano bruno
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Elisabetta I
Elisabetta I

Nicolò Copernico
Copernico


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Il copernicanesimo di Bruno

Copernico esploso in infinite direzioni

La Cena de le ceneri rappresenta uno dei momenti più significativi della fortuna di Copernico nel Cinquecento.
In quest’opera Bruno discute la teoria di Copernico dell’eliocentrismo, allargando però il respiro della riflessione. Copernico a giudizio di Bruno non è riuscito a «profondare dentro i sentimenti», è rimasto troppo vincolato al pensiero matematico per diventare anche un buon filosofo: ha cominciato a muovere la soma, ma non è stato in grado di portarla fino in fondo. Bruno fa esplodere l’universo di Copernico in direzioni infinite, l’infinito universo pullula di infiniti mondi: la causa infinita, cioè Dio, non può che avere un effetto infinito, l’universo.
«Mostra il modo della consistenza di corpi mondani, et dechiara essere infinita la mole de l’universo; et che in vano si cerca il centro o la circonferenza del mondo universale, come fusse un de corpi particulari […] afferma esser conformi in materia questo mondo nostro ch’è detto globo della terra, con gli mondi che son gli corpi de gli altri astri. Et che è cosa da fanciulli aver creduto, et credere altrimente. Et che quei son tanti animali intellettuali: et che non meno in quelli vegetano, et intendono molti et innumerabili individui semplici, et composti; che veggiamo vivere et vegetar nel dorso di questo».
Bruno non crede di andare contro i dettami della religione, sostenendo l’infinità dell’universo; anzi, è convinto che la sua filosofia sia conforme alla vera religione e degna di essere «faurita da le vere religioni».





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